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20.5.15

\ A CASA DI ... ISABELLA GARDNER \

Mettetevi comodi. Questa è una storia un po' lunga, ma vale la pena raccontarvela.
Durante il nostro viaggio di nozze io e mio marito siamo stati oltre che a New York anche a Boston. Siamo rimasti colpiti dalla bellezza di questa città.
A pochi isolati dal Museum of Fine Arts (che vi consiglio di visitare) c'è l'Isabella Gardner Museum.
Si tratta di una splendida casa museo che Isabella Gardner, una facoltosa collezionista d'arte, fece costruire per raccogliere tutte le sue opere e renderle accessibili al pubblico.
Isabella Stewart Gardner (1840 - 1924) era una donna americana straordinaria, curiosa ed entusiasta della vita, amante delle arti e della bellezza in generale, spese gli anni della sua vita a viaggiare in tutto il mondo, a collezionare preziose opere d'arte (la sua è una delle più grandi e importanti collezioni d'arte al mondo) e a sostenere e incentivare i maggiori artisti e letterati del suo tempo.
Sono stata talmente rapita dall'intuizione e dal carattere di questa donna che ho deciso di scrivere un post per raccontare la sua bellissima casa. Credo infatti sia commovente poter godere oggi dei beni raccolti in una vita da qualcuno che neanche conosciamo .
"Isabella Stewart Gardner era un'egocentrica e, come tutti gli egocentrici, era mossa dalla vanità. La sua non era una vanità meschina: era cosmica e insaziabile." (A. B. Saarinen, critica d'arte e architettura statunitense)
"Gli dei furono gentili con Isabella Stewart Gardner. Non la fecero bella; le diedero fattezze comuni. Però, come a compensarla di queste lievi ingiustizie, gli dei le fecero un dono maggiore della bellezza, la resero seducente. Fecero anche di più. Le diedero un'intelligenza pronta e curiosa e il senso teatrale; le diedero vitalità per spalleggiare il suo entusiasmo, energia per sostenere la sua volontà." (A. B. Saarinen)


Isabella e il marito, dopo gli ultimi viaggi e acquisti del 1896 (un quadro di Rembrandt e altri due quadri di Tiziano e Velàzquez), capirono che la loro ambizione da collezionisti necessitava ormai di uno spazio maggiore della loro abitazione in Beacon Street a Boston.
Mossi dal desiderio di offrire la possibilità a tutti di godere delle loro collezioni, decisero di creare un vero e proprio museo: un anno dopo iniziò la costruzione a Boston di Fenway Court.




Questa casa è il frutto dei viaggi di Isabella per il mondo, soprattutto in Italia (andò a Milano e a Venezia), dove rimase profondamente affascinata dall'arte e dall'architettura del nostro paese.
Durante i suoi viaggi prese appunti e fece schizzi su diari che le servirono per dare indicazioni precisissime all'architetto scritturato per il progetto: Willard Thomas Sears.
Isabella voleva una casa a più piani divisa in sale a tema per accogliere le sue opere e un giardino a corte maestoso che doveva ricordarle quanto visto a Venezia, in Giappone e in Cambogia.


Iniziano i lavori.
Immagino non sia stato facile per l'architetto Sears assecondare i desideri di una donna così ambiziosa e perfezionista. Isabella voleva avere tutto sotto controllo: era estremamente dura con i muratori nell'ottenere le esatte qualità di legname e pietra che aveva scelto, discuteva personalmente con gli stuccatori e gli idraulici, rivedeva costantemente le scelte prese richiedendo ogni volta nuovi disegni.
Cambiò il disegno della facciata, fece sostituire le scale per ben due volte, insomma...un cliente come tanti dei giorni nostri!
La tenacia e la precisione della padrona di casa diedero però i loro frutti: Isabella aveva come trasformato le quattro facciate di un palazzo veneziano piegandole verso l'interno a formare così un cortile che decise di riempire con fiori, palme e fontane.
Isabella volle anche otto balconi che si affacciano su un mosaico acquistato a Roma circondato da statue romane. All'ingresso del cortile fece posizionare due colonne con leoni in pietra comprati dal marito a Firenze e scelse una copertura in acciaio e vetro per consentire alla luce di filtrare facilmente e creare effetti evanescenti sulle pareti della corte.
Uno scenario spettacolare: aveva creato un'oasi di tranquillità e bellezza all'interno della nuova casa che si trasformava con il passare delle stagioni.







Entrare in questo cortile è come essere trasportati in un mondo surreale: regna il silenzio, si sente solo l'acqua delle fontane che scorre, esplodono i colori insoliti dei fiori curatissimi, si svelano pian piano i tesori che lo abitano.
Una larga scala in pietra accompagna ai piani superiori dove si susseguono le sale che si affacciano sul cortile centrale e che accolgono più di 2.500 opere d'arte acquistate dai coniugi Gardner nel corso degli anni. Ogni sala ha nome, colore e finiture ben precisi. Vorrei raccontarvi delle splendide opere qui raccolte, ma non è l'occasione giusta. Se però vi capita di organizzare un viaggio negli Stati Uniti vi esorto a visitare questa casa, ne rimarrete affascinati!












fonte: www.gardnermuseum.org


Nel Dicembre del 1900 Isabella istituì una società "a scopo di educazione artistica, in particolare tramite l'esposizione pubblica di opere d'arte".
Isabella nel corso degli anni si interessò a tutto quello che di nuovo c'era in ogni ambito della ricerca artistica (anche della letteratura e della musica) e fu grande sostenitrice di artisti e letterati del tempo.
La sua casa con le sue collezioni è l'espressione dell'amore per l'arte e del desiderio di renderla eterna e accessibile a tutti.
Nel 2012 viene aperto al pubblico l'ampliamento del museo affidato a Renzo Piano che accoglie uffici, sale per mostre temporanee e servizi di supporto (libreria, caffè, sala lettura).


fonte: www.gardnermuseum.org

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